Scuola Infanzia Ramera - Sito Unità Pastorale Ponteranica

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Tante parole vengono scritte e pronunciate ogni anno in merito agli obiettivi, ai modi e ai tempi dell’educazione. Parole colte. Parole a volte difficili, da tecnici.
  
Preferiamo raccontarvi con una metafora chi siamo, ma soprattutto chi sono i bambini che vengono da noi.
  
Sono come piccoli bruchi. Hanno bisogno di tempo, senza forzature, per sbocciare in farfalle. E il tempo è là, dove vi sono occasioni. La scuola dell’infanzia è una delle occasioni importanti che incontreranno prima di andare alla scuola primaria. Troveranno altri bambini: più grandi o più piccoli, simpatici o antipatici, bravi o con difficoltà magari importanti, ma tutti saranno, ognuno per l’altro, occasione per scoprirsi e per scoprire il mondo che è lì, davanti a loro, e che nessuno può “ficcargli in testa”. Saranno gli adulti a favorire le condizioni affinché ognuno viva quelle esperienze che “fanno aprire gli occhi”.
  
Le neuroscienze hanno oggi provato e documentato quello che l’osservazione ci aveva già svelato: “[…] gli esseri umani risentono di vincoli biologici ma godono anche di una grande libertà” perché siamo “il prodotto di un’ininterrotta e irripetibile interazione tra geni e ambiente”[1]. Sta all’educatore, genitore o insegnate che sia, far sì che ogni incontro con l’altro, con i materiali, con le richieste, con le prestazioni, con le scoperte, diventi l’occasione per andare sempre oltre. E stupirci.
Simona

[1] A. Oliverio, A. Oliverio Ferraris, Le età della mente, Milano 2013







   


   
   
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